I riferimenti della proposta progettuale sono un contesto di montagna edificato in maniera eterogenea, senza precise identità locali ed una situazione geografica con un’altitudine di 1800 m ed il tipico clima rigido dell’inverno engadinese.
L’edificio-padiglione proposto ha una forma geometrica semplice, non sviluppa profonde radici nel suolo, si allinea ortogonalmente alla maglia del complesso scolastico esistente e lungo le prospettive delle vie pedonali adiacenti. È un oggetto appoggiato in questo angolo di parco naturale dal carattere solitario, poco invadente e destinato ad essere rimosso facilmente, quando avrà concluso il suo compito, senza lasciar traccia.

Si inserisce nel paesaggio secondo il soleggiamento invernale ed estivo, le immissioni del contesto circostante, le prospettive del panorama e la rete di circolazioni del comparto. L’entrata è sul lato nord, il refettorio su quello est, gli spazi di gioco a sud e quelli per lo studio ed il riposo ad ovest. Ampiezza e posizione delle aperture sulle cinque facciate dell’edificio — in questo caso anche il tetto è facciata — rispecchiano l’orientamento, la funzione degli spazi interni e le prospettive sul paesaggio ed il cielo.
Prospettive e contatti visivi chiari e gerarchicamente ordinati sono presenti anche all’interno dell’edificio, grazie alla massima trasparenza fra gli spazi, alla flessibilità nel loro utilizzo, all’assenza di un frazionamento dello spazio o delle diverse funzioni ed alla riduzione ai minimi termini delle superfici di circolazione.

Il pregio maggiore di questa proposta progettuale è la ricerca di un concetto costruttivo elaborato, riassunto nel motto “Kit@58Stk.”, ovvero scatola di montaggio di soli 58 pezzi prefabbricati.
Il padiglione è infatti concepito in una struttura prefabbricata in legno di 58 elementi, facilmente trasportabili e montabili in tempi brevi, durante i mesi estivi privi di neve e gelo, fattore auspicabile e imprescindibile in una regione di montagna come l’Engadina.