Seduti ad un bar, per un momento di pausa nella progettazione, la fantasia dei progettisti traccia un’idea per un “genius loci”, dove svolgere in condizioni ottimali la propria attività. Meno di un anno più tardi, all’idea si sostituisce l’opera compiuta.
Nata dalla volontà di mantenere purezza e semplicità dei volumi, scaturiti da un semplice gioco di rotazione, mantiene questa coerenza anche nelle scelte costruttive, pur rappresentando per i progettisti un banco di prova e sperimentazione nell’uso di materiali, nell’applicazione di sistemi e dettagli costruttivi e nell’impiego di soluzioni energicamente ed ecologicamente interessanti.
Il risultato è un edificio-prototipo e prima opera del genere nel contesto ticinese, realizzata con una struttura intelaiata in legno, dai rivestimenti esterni in semplici perline orizzontali in legno grezzo e quelli interni in cartongesso, perline e pannelli di legno con differenti trattamenti delle superfici, come campionatura per i futuri committenti. Una particolare attenzione è stata rivolta infine all’illuminazione e ventilazione naturale dello spazio interno, con l’adozione di semplici ma efficaci accorgimenti, come le griglie per la ventilazione trasversale, il lucernario in alto a nord e la contrapposta finestra a nastro posta all’altezza dei tavoli, verso sud.

[immagini: architetti]